venerdì 21 marzo 2014

Un’innovazione verde in agricoltura: biomasse e biogas per produrre energia

Le biomasse sono sottoprodotti organici agricoli, che una volta erano considerati solo degli scarti, dei rifiuti: oggi rappresentano una nuova fonte di energia pulita!
“Il settore del biogas è altamente competitivo e solo chi investe con continuità in innovazione può mantenere la sua posizione di vantaggio" ha sottolineato il dottor Massimo Borielli, general manager della società A.R.T.E.A. in merito allo sviluppo dell’energia da biogas. 
A.R.T.E.A, con sede Trinitapoli (Foggia) è un’azienda che abbiamo visitato durante l’anno scolastico in corso, che vanta oltre un decennio di esperienza nella progettazione, costruzione e gestione di sistemi integrati per la produzione di biogas. È una società agricola specializzata nella coltura da biomassa con il fine di produrre biogas. 
Ma come avviene la produzione di biogas? Letame, liquame, pollina, scarti vegetali, sottoprodotti agricoli ma anche colture, quali silo mais, frumento, sorgo, granella, in combinazione con liquami e letami, sono ottime materie prime, che prima vengono pesate e poi convogliate in un apposito contenitore chiamato fermentatore. Possono essere utilizzati, inoltre, scarti dell'industria agroalimentare. Nel  periodo di stoccaggio, mediamente di due anni, le sostanze naturali si degradano completamente eliminando la parte restante di acqua, attraverso il processo di evaporazione e senza l’utilizzo di microrganismi aggiunti. 

venerdì 14 marzo 2014

La moda delle contadine: ieri e oggi


La moda femminile un tempo era divisa in classi sociali: le donne ricche avevano la pelle chiara, in quanto non lavoravano nei campi e non stavano sotto il sole cocente tutto il giorno, mentre le contadine tendevano invece a coprirsi le braccia e le gambe, per non apparire subito a prima vista gente di campagna. Per rendersi belle ed essere alla moda, inoltre, si mettevano della farina bianca sul viso e sulle braccia. Sembrava, così, che avessero preso meno sole.  Solitamente non avevano molti abiti i contadini. Nel loro guardaroba c’era un solo abito estivo e uno invernale, mentre per le mezze stagioni si cercava di mischiare un po’ gli indumenti. Solitamente quando lavoravano nei campi  usavano dei cappelli di paglia per proteggersi dal sole e delle bandane legate sotto il mento.
Ora invece le contadine sono donne come le altre, non ci sono più differenze sociali, non ci sono più problemi di pelle chiara o pelle abbronzata, non ci si nasconde più dietro un pò di farina sul viso. Anche se alcune usano ancora le bandane per proteggere la testa dai raggi del sole. Ma la cosa essenziale è che non sono più emarginate dalla società,  al contrario del 500 quando le donne erano analfabete ed escluse dalla vita politica. La donna insomma, veniva ingiustamente vista solo come un oggetto e considerata un semplice strumento che doveva dipendere dal suo uomo. Insieme alla moda è cambiato, ma ancora non basta, il modo di pensare alle donne: noi ci batteremo!


Marina Giacovelli III B
Mariangela Cardone III A


Lavoro e scuola: pubblica o privata?

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ma il lavoro non è un diritto per tutti.
Dopo anni di crisi, l’unica cosa che sembra certa è che nessuno ha una ricetta, idea, strategia, tanto valida da assicurare la ripresa dell’occupazione, in particolare di quella giovanile.
Il rischio è da un lato, non credere più nell’Italia e quindi nel sistema comunitario che abbiamo sviluppato in anni di storia, dall’altro rinunciare a qualsiasi azione utile a cercare o crearsi un lavoro, convinti dell’inutilità di tanto.
Le cronache raccontano anche che il poco lavoro disponibile è spesso legato a fenomeni di sfruttamento, o affidato a persone non selezionate per meriti professionali.
Esattamente il contrario di ciò che ora serve:
-formare competenze elevate;
-difendere i diritti, sapendo distinguere bene il confine che può renderli abusi.
Questa dovrebbe essere la missione della scuola pubblica: formare i cittadini, formarli facendoli sentire parte di una comunità varia, aiutare tutti a raggiungere il massimo delle proprie possibilità, e se ciò coincide con le eccellenze, fornire a questi cittadini gli strumenti per comprendere che le loro qualità, prima ancora di essere messe al servizio del loro arricchimento personale, devono servire ad aiutare la crescita degli altri.